sabato 28 novembre 2015

L' ESTRAZIONE DEL LOTTO DEL SABATO A NAPOLI RACCONTATA DA CHARLES DICKENS

Impressioni italiane by Charles Dickens
L' ESTRAZIONE DEL SABATO RACCONTATA DA DICKENS CHARLESLo scrittore visitò il nostro paese negli anni 1844-1845). Di questa sua esperienza ci ha lasciato una testimonianza assai rilevante nel volume "Pictures from Italy" ("Impressioni dall' Italia"). Nella vita di Napoli vi è un elemento stupefacente, sul quale conviene soffermarsi un attimo: il gioco del lotto.È diffuso in gran parte dell'Italia ma trova qui, per l'importanza che ha e per gli effetti che produce, il suo naturale luogo d'elezione. L'estrazione avviene ogni sabato. Il gioco del lotto garantisce allo Stato introiti immensi e diffonde fra i poverissimi un gusto per l'azzardo che, mentre giova a riempire le casse dell'erario, rovina loro del tutto. La giocata minima è un grano, meno di un nostro farthing. In una cassetta si mettono cento numeri che vanno dall'uno al cento compreso. Se ne estraggono cinque, che sono i numeri vincenti. Compro tre numeri. Se ne 'esce' uno, vinco un premio esiguo; se ne escono due, vinco una somma pari a qualche centinaio di volte la posta; se ne escono tre, tremilacinquecento volte la posta. Punto (o, come dicono qui, «gioco») quello che posso sui miei numeri, e compro i numeri che voglio. Pago la puntata al banco del lotto, dove si acquista il biglietto che reca scritta l'entità della puntata stessa.
In ogni banco del lotto si trova un libro, una specie di «Divinatore Universale del Lotto», che contiene tutti i casi e tutte le circostanze possibili, corredati ciascuno di un numero corrispondente. Immaginiamo di fare una puntata di due carlini (circa sette pence] e di imbatterci, mentre ci rechiamo al botteghino del lotto, in un negro. Una volta arrivati, diciamo con aria grave: «Il Divinatore». Ce lo porgono dal banco, con l'aria di chi sa di trattare un affare di grande importanza. Cerchiamo la voce «negro». Vi corrisponde un certo numero. «Datemi questo». Cerchiamo «imbattersi in qualcuno per strada». «Datemi questo». Cerchiamo perfino il nome della strada. «Datemi questo». E così, abbiamo i nostri tre numeri.
Se crollasse il tetto del San Carlo, sarebbero talmente in tanti a giocare i numeri che nel Divinatore corrispondono a un simile avvenimento, che il Governo vieterebbe subito di puntare su codesti numeri, per non correre il rischio di rimetterci. Non accade di rado. Non molto tempo fa si verificò un incendio a Palazzo Reale e tutti corsero a giocarsi «il fuoco», «il re» e «il palazzo», tanto che ad un certo punto si dovettero sospendere le scommesse sui numeri che nel Libro Aureo corrispondono a tali parole. Il popolino ignorante crede che ogni caso, ogni avvenimento, sia una specie di visione tanto per chi vi assiste che per chi vi prende parte, e che abbia un rapporto diretto col gioco del lotto. Vi sono delle persone, ricercate da tutti, che per i sogni fortunati hanno un vero talento, e dei preti a cui capita abitualmente di ricevere i numeri fausti nelle loro visioni.
Mi raccontarono la storia di un cavallo imbizzarrito che ad un angolo di strada aveva scaraventato giù un uomo, lasciandolo moribondo. Il cavallo era a sua volta inseguito da un uomo che procedeva a velocità tale che si trovò sul luogo della disgrazia immediatamente dopo che questa si era verificata. Costui si gettò in ginocchio presso lo sfortunato cavaliere e gli afferrò la mano con l'espressione più afflitta di questo mondo. «Se vi è ancora vita in voi», disse, «ditemi una sola parola! Se vi resta un fiato di voce ditemi, per amor di Dio, quanti anni avete, affinchè io possa giocarmi questo numero al lotto!».
DICKENS CHARLES:IMPRESSIONI DI NAPOLI

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