martedì 24 novembre 2015

i DIPINTI le PITTURE le INCISIONI sul GIOCO del LOTTO

Artista ZINI RENATO 1890 - 1969
L’estrazione del lotto a Roma. Sulla loggia.
Giuseppe Bernardino Bison, La lotteria in piazza di Montecitorio
ESTRAZIONE del LOTTO a NAPOLI – 1874
L’estrazione del lotto a Montecitorio
I1 disegno, dal tratto vibrante di penna d’oca e dal caldo chiaroscuro in seppia a mezza macchia, raffigura in primo piano la gente riunitasi sulla piazza di Montecitorio per conoscere i numeri estratti al lotto e mette vivacemente in risalto le espressioni sui volti delle figure, dalla trepidazione ansiosa al disappunto, alla gioia esplosiva. Il balcone della Curia, su cui si svolge l’estrazione, è protetto da una specie di pensilina e da un tendone agitato dal vento, che introduce, insieme al cavaliere sulla destra, una nota dinamica nella struttura compositiva del disegno.
all’ESTRAZIONE del LOTTO a ROMA  GIOCATORI dei NUMERI  della MALATTIA del PAPA  STRILLONE, BAMBINO che ESTRAE e RUOTA
1865 – Botteghino del lotto
Eugenio Bosa (1807 – 1875)  Estrazione del lotto sotto  il campanile di San Marco
Giovanni Paolo Pannini L’estrazione del lotto davanti alla Curia  Innocenziana in Piazza Montecitorio Nella sua veste di capitale pontificia, ma anche di crocevia internazionale della cultura, Roma vive nel ‘700 una stagione straordinaria. Dopo il 1710 si riaprono le scene. Anche il gioco, attività sociale per eccellenza, esce dai salotti per scendere in piazza con il Lotto, istituito da Clemente XII nel 1731 per raccogliere fondi a scopo benefico, e subito divenuto passatempo quotidiano.Il bel disegno del celebre vedutista raffigura l’estrazione del Lotto a Roma, evento seguito con particolare attenzione e aspettative tanto dai popolani quanto dai signori. Nato quasi certamente nel XVI secolo a Genova, il gioco si diffuse tra XVII e XVIII secolo in quasi tutti gli Stati italiani con risvolti anche filantropici. Col nome di “Lotto della Zitella”, ad esempio, divenne un modo per dotare le ragazze povere in età da marito, mentre il resto dei proventi veniva differentemente impiegato. Nonostante ciò il gioco fu spesso osteggiato perché considerato immorale e nel 1725 papa Benedetto XIII arrivò a vietarlo in tutto lo Stato della Chiesa. In un momento di grave dissesto delle finanze papali, venne reinserito con nuove regole: nove estrazioni l’anno con cinque numeri vincenti ogni volta. Dal febbraio 1743 il luogo deputato alle estrazioni del Lotto divenne il balcone del Palazzo di Montecitorio, allora sede della Corte di Giustizia.Qui si teneva l’estrazione del Lotto: i numeri erano estratti da un orfanello, detto “ruffianello”, ed erano gridati dal grande balcone centrale alla folla, che riempiva la piazza.
ELIO BORGONOVO:Il Banco Del Lotto 1920VINCENZO LA BELLA::Il Banco Lotto Alla Torretta  Originale Descrizione: VINCENZO LA BELLA Napoli 1872 - 1954 Il Banco Lotto
GIACOMO FAVRETTO: BANCO LOTTOELIO BORGONOVO:Il Banco Del Lotto 1920
Folkloristica figura di colui che,accompagnato dal proprio carretto, vende le combinazioni vincentiper il gioco del LottoBanco Del Lotto  by Theodor Josef Ethofer
In questo acquarello c’è il Banco del Lotto n. 18  che mette in mostra la tabella con i numeri “usciti”.   da “Roma sparita negli acquerelli di Ettore Roesler Franz”
napoli estrazioni del lotto
affissione numeri del lottoI numeri questa volta erano associati al nome di 100 ragazze di bassa estrazione sociale, le 5 fortunate avrebbero ricevuto 100 lire da versare in dote al momento del matrimonio. Il “Lotto delle zitelle” ottenne presto il benestare del re Carlo Emanuele II, il quale iniziò ad occuparsi personalmente di stilare la lista delle 100 poverelle. Le estrazioni erano fissate quattro volte l’anno e ben presto ne furono indette numerose altre in via “eccezionale”, al fine di finanziarie le opere più svariate: beneficenza, opere artistiche, ospizi, insomma ogni occasione era quella giusta per puntare. Oltre ad alimentare gli entusiasmi popolari, il gioco ingrossava anche le finanze pubbliche, la rigida regolamentazione iniziò ad individuare specifici esercenti, i quali dietro corresponsione di imposta ne avrebbe esercitato la licenza. Il 10% del prezzo del biglietto era versato nelle casse del governo, e la febbre del gioco garantì in più di un’occasione il risanamento del debito pubblico.
Una Ricevitoria dei Reali Lotti in una stampa del 1835
 BANCOLOTTO
Giuseppe Barison "Il banco del Lotto" olio su tavola cm 50x40
Giuseppe Moricci Firenze 1806 - 1879  BANCO DEL LOTTO, 1864
Antica Stampa fine 800 Vienna Il botteghino del lotto
i murales di vernante - cuneo le avventure di pinocchio

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