giovedì 29 ottobre 2015

POETI ARTISTI SCRITTORI AVVENTURIERI PERSONAGGI ANEDDOTI CURIOSITA'

massimo butticchi
albino defilippi
il generale delfino
antonio gramsci
honore de balzac
francesco de sanctis
giovanni rodari
eduardo di capua
marco paolini
iuseppe garibaldi
monnier
Si chiama ‘Felicissima Sera’, è la taverna-museo intitolata a Mario Merola, cantante e attore della ‘sceneggiata’ napoletana. Il ristorante, voluto dai figli del ‘mito’, si trova a Posillipo, a pochi passi da piazza Salvatore Di Giacomo.  il NUMERO del SEGNAPOSTO del TAVOLO RICORDA la PASSIONE di MARIO MEROLA per il GIOCO del LOTTO  Tra le passioni di Merola, il gioco del lotto. I numeri in plexiglas dei segnaposto ricordano il suo vizio
“Carissimo Antonio, spero che avrai ricevuto la mia raccomandata e che starai provvedendo. La settimana scorsa mi ero rivolto agli studi astronomici anzi   astrologici ed è avvenuto che uscì dall’urna [ ... ] del regio lotto un 2 – 4 – 6 da me indovinato ma non giuocato. Ora ci avrei tre numeri che ti pregherei di giuocar tu costì perché più non faccio in tempo. Per tutte le ruote, s’intende, e non più di tre lire, due per il terno, e uno per l’ambo, che se [ ... ] almeno a [ ... ] quelle [ ... ] per altre due volte. Ti prego, (giacché so che tu [ ... ] ti fidi qualche volta di me,) di non ripor troppa fiducia nel mio volo astrologico. Puoi giucar tu pure ma non [ ... ] perché in fondo dovrei aver vinto la settimana scorsa… I numero sono. 10 – 47 – 50 (tutte le ruote lire 2 terno; lire 1 ambo. T’abbraccio. Tutto tuo fraternamente [ ... ] Ceccardi. P.S. Gradirò un tuo rigo. Hai letto nelle Cronache d’Arte l’articolo di Alberico Fiori. Perché non [ ... ] mai? Perché dimenticarmi così? Ti ho forse offeso in qualche modo? – Non lo credo. Ti sarò per molto grato se parlerai a [ ... ] dell’edizione e delle mie povere cose. [ ... ]! [ ... ] Adolfo e a Virginio. Salutami la signora.
Si racconta che nell'anno 1842 il Sig. Francesco Procaccini avendo vinto al gioco del lotto si recò a Napoli accompagnato da Michele Pansa un appassionato di musica, e comprò a sue spese strumenti per un intero corpo musicale.
I Ricordi di Nonna M. / Quand’ero piccola Annessa alla Rivendita dei Tabacchi  c’era la Ricevitoria del Lotto,  e incominciai da piccola a conoscere  i numeri, con l’aiuto della Mamma,  sul bollettino delle estrazioni settimanali  che veniva affisso nel locale.
Alias, trilias... si è spento il Re della magia e dei pronostici IL MAGO DI ARCELLA Vinse 860 milioni .Quando indovinò la quaterna  sulla Ruota di Roma. Una volta e ce la ricordiamo bene il mago più famoso d’Irpinia indovinò per davvero. Fu nel lontano dicembre del 1994 in occasione delle dimissioni del pm Antonio Di Pietro. Furono vinti dal mago ben ottocentosessanta milioni per una quaterna uscita sulla ruota di Roma. Come prova del pronostico azzeccato fu esibito con orgoglio il biglietto stampato con su scritti i quattro numeri vincenti: 14, 48, 42, e 73. Questa la combinazione molto fortunata che stando alle parole del mago non fu sognata ma direttamente associata come in un’immagine lampante appena giunto a conoscenza del ritiro dalla scena in magistratura del simbolo di Mani Pulite. “Sogni ed altre storie-dichiarò all’epoca- non hanno nulla a che vedere con questo risultato che deve essere considerato essenzialmente frutto della mia intensa capacità di concentrazione e dei miei forti poteri medianici. Non a caso tutti si aspettavano i numeri sulla più prevedibile ruota di Milano, invece la mia voce interna mi disse di puntare sulla ruota della Capitale. Pleonastico a dirsi, dopo questa ingente vincita al lotto la fama del mago di Arcella crebbe a dismisura e le sale dei suoi diversi studi divennero più accorsate del consueto”.
1899, la febbre del lotto fa delirare Genova.  Folla di vincitori festeggia per le strade Genova, precisamente nel 1899. Un carro trainato da due cavalli, di proprietà del banchiere Quartara, discende giù dai bastioni dell’Acquasola, la strada, ai tempi non così percorribile in sicurezza, che ancora oggi si immette su via XX settembre all’altezza  di via S. Vincenzo.
I genovesi, senza distinzione di ceto e sesso si precipitano nelle ricevitorie che vengono prese d’assalto e rimangono senza bollettini in poche ore. In alcuni casi, devono intervenire le guardie per disciplinare la ressa. La prima estrazione è quella di Torino e accade l’incredibile: escono i tre numeri. Moltissimi avevano giocato l’ambo, il 2 e il 5, quelli che avevano giocato anche il 90 si erano scontrati con altre scuole di pensiero che avevano pronosticato l’80. Genova festeggia e molti che da umili condizioni diventavano improvvisamente ricchi danno luogo a manifestazioni di giubilo incredibili. Un carrettaio raggiunto sulla strada, in via Portoria, dalla notizia della vincita scese e ululando di gioia cominciò a correre abbandonando definitivamente carro e cavallo e cominciò a correre. Nessuno ebbe di lui più alcuna notizia. A Genova, la direzione del lotto per quella vincita dovette pagare due milioni e mezzo di lire, un patrimonio.  I più fortunati e furono tanti, vinsero fino 120 mila lire.
milano 1897-La tragica morte di Fra Pasquale "l'indovino del lotto" a Segni.
FRANCESCA MICHIELIN AZZECCA UN AMBO AL LOTTO SULLA RUOTA DI MILANO Radio Italia ve l'aveva detto, Francesca Michielin “porta bene” e fa vincere anche al lotto. Una settimana fa l'abbiamo incontrata dietro le quinte della Salumeria della Musica prima della tappa milanese del tour “Nice To Meet You” e visto che per noi lei è nel cosiddetto “Momento Re Mida”, quello in cui tutto ciò che tocca diventa oro, le abbiamo chiesto per gioco tre numeri da giocare al lotto. La cantante ha scelto il 2, come il secondo posto conquistato a Sanremo, il 20 come il nome dell'ultimo disco e del prossimo tour, e il 21 come la sua età. Ebbene, dopo due estrazioni a vuoto in cui abbiamo iniziato a dubitare dei “poteri” di Francesca, ieri sono usciti il 21 e il 20, un ambo perfetto sulla ruota di Milano, teatro del suo ultimo concerto che abbiamo raccontato sui nostri profili social. Ricordiamo che la tradizione vuole che gli stessi numeri vadano giocati per tre volte consecutive. Per noi è stato un simpatico giochino, per Francesca l'ennesima conferma di un periodo d'oro, dentro e fuori la musica.
FRANCESCA MICHIELIN AZZECCA UN AMBO AL LOTTO SULLA RUOTA DI MILANO Radio Italia ve l'aveva detto, Francesca Michielin “porta bene” e fa vincere anche al lotto. Una settimana fa l'abbiamo incontrata dietro le quinte della Salumeria della Musica prima della tappa milanese del tour “Nice To Meet You” e visto che per noi lei è nel cosiddetto “Momento Re Mida”, quello in cui tutto ciò che tocca diventa oro, le abbiamo chiesto per gioco tre numeri da giocare al lotto. La cantante ha scelto il 2, come il secondo posto conquistato a Sanremo, il 20 come il nome dell'ultimo disco e del prossimo tour, e il 21 come la sua età. Ebbene, dopo due estrazioni a vuoto in cui abbiamo iniziato a dubitare dei “poteri” di Francesca, ieri sono usciti il 21 e il 20, un ambo perfetto sulla ruota di Milano, teatro del suo ultimo concerto che abbiamo raccontato sui nostri profili social. Ricordiamo che la tradizione vuole che gli stessi numeri vadano giocati per tre volte consecutive. Per noi è stato un simpatico giochino, per Francesca l'ennesima conferma di un periodo d'oro, dentro e fuori la musica.
Aldo Masullo:Il docente di filosofia teoretica e di filosofia morale "Il gioco del lotto è l'enciclopedia del modo in cui il napoletano vive se stesso. Per secoli siamo stati un popolo sottoposto alla dominazione straniera; incapace di riscattarsi e di raggiungere traguardi più degni. Per il napoletano che non accede al regno degli eroi e dei potenti, il lotto è il solo spazio nel quale potersi rifugiare. È destino, caso, fortuna, speranza e trascendenza".
A roma ecco cosa proponevano i commercianti in città fra fino '800 e inizio '900.... la pubblicità al libro per giocare i numeri “giusti” al Lotto: anche questo sembra di vederlo ancora oggi nelle vetrine delle librerie con la sua eterna proposta di “ricchezza facile"
So’ cose ‘e nummeri! La rubrica sul lotto del Monaco Rattuso Erano anni che lo cercavamo, esattamente dal 1984, quando Saverio, il netturbino di “Così parlò Bellavista” rivelò all’amico Salvatore, alias Benedetto Casillo, che per vincere al lotto c’era un rimedio infallibile: rivolgersi a lui, a ‘ O monaco rattuso, una scienza esatta in fatto di numeri. Così noi del SoldatoInnamorato ci siamo messi sulle sue tracce e siamo riusciti a scovarlo grazie ad una soffiata di un pentito del lotto nero, che ci ha condotto in un basso nei quartieri spagnoli, dove esercita la sua arte divinatoria da quando per ovvi motivi ha dovuto lasciare il convento. Per poter avere un responso, abbiamo dovuto portare con noi una nostra redattrice che si è “immolata” alla causa, perché è risaputo che ‘o rattuso è solito indicare i numeri toccando la cliente (altrimenti verrebbe meno all’appellativo che si è guadagnato sul campo). Gli abbiamo chiesto di estrarre dei numeri dall’episodio di cronaca di cui vi avevamo parlato qualche giorno fa, avvenuto a Giugliano, quando un uomo si è recato in ospedale lamentando forti dolori alla pancia a seguito di un incidente in motorino. In realtà, si è scoperto che l’uomo si era “accidentalmente” inserito un ortaggio, e precisamente una melanzana, nel deretano, che i sanitari hanno prontamente estratto dal malcapitato. Dopo aver ascoltato con estrema attenzione la storia, ‘O rattuso, attraverso vari palpamenti ha così indicato i numeri da giocare: 16 ‘ o culo – 42 ‘a mulignana – 41 ‘o spitale – 12 ‘a figura ‘e merda Da giocare sabato 8 agosto, terno e quaterna per Napoli e per tutte le ruote. ‘O monaco rattuso v’accumpagna!
So’ cose ‘e nummeri! La rubrica sul lotto del Monaco Rattuso Erano anni che lo cercavamo, esattamente dal 1984, quando Saverio, il netturbino di “Così parlò Bellavista” rivelò all’amico Salvatore, alias Benedetto Casillo, che per vincere al lotto c’era un rimedio infallibile: rivolgersi a lui, a ‘ O monaco rattuso, una scienza esatta in fatto di numeri. Così noi del SoldatoInnamorato ci siamo messi sulle sue tracce e siamo riusciti a scovarlo grazie ad una soffiata di un pentito del lotto nero, che ci ha condotto in un basso nei quartieri spagnoli, dove esercita la sua arte divinatoria da quando per ovvi motivi ha dovuto lasciare il convento. Per poter avere un responso, abbiamo dovuto portare con noi una nostra redattrice che si è “immolata” alla causa, perché è risaputo che ‘o rattuso è solito indicare i numeri toccando la cliente (altrimenti verrebbe meno all’appellativo che si è guadagnato sul campo). Gli abbiamo chiesto di estrarre dei numeri dall’episodio di cronaca di cui vi avevamo parlato qualche giorno fa, avvenuto a Giugliano, quando un uomo si è recato in ospedale lamentando forti dolori alla pancia a seguito di un incidente in motorino. In realtà, si è scoperto che l’uomo si era “accidentalmente” inserito un ortaggio, e precisamente una melanzana, nel deretano, che i sanitari hanno prontamente estratto dal malcapitato. Dopo aver ascoltato con estrema attenzione la storia, ‘O rattuso, attraverso vari palpamenti ha così indicato i numeri da giocare: 16 ‘ o culo – 42 ‘a mulignana – 41 ‘o spitale – 12 ‘a figura ‘e merda Da giocare sabato 8 agosto, terno e quaterna per Napoli e per tutte le ruote. ‘O monaco rattuso v’accumpagna!
via dei prefetti la madonna del lotto
ex casa della vite

chiesa di san giovanni battista ex celestini
Non nego che quache puntata al gioco del lotto l'ho fatta anche io, ma un conto è giocare 1 euro per divertimento e un'altra cosa è dilapidare .
il giocare è una necessita' innata e fondamentale del vivere
Sottile dà i numeri al Lotto in tv, il pubblico vince un ambo secco Il conduttore metteva in guardia i telespettatori dalle truffe dei maghi che promettono di indovinare i numeri al Lotto e ne ha dati tre a caso: i telespettatori vincono un ambo secco sulla ruota di Napoli.
"Se io dico ai telespettatori di giocare sul 13, sul 25 e sul 47, vince qualcuno?".
Il Gioco del Lotto nasce a Genova intorno a XVI secolo e veniva utilizzato per scommettere sui nomi di cittadini candidati nelle cariche pubbliche. Questo gioco prevedeva l’estrazione casuale di 5 nomi di cittadini particolarmente meritevoli e di questi 120 circa erano quelli “papabili” che sarebbero potuti diventare membri del Maggior Consiglio della Repubblica. Praticato a Genova nel XVI secolo, veniva anche nominato “Giuoco del Seminario” e a tutti quelli che erano appassionati veniva data 2 volte l’anno l’occasione di tentare la sorte con un’estrazione di cinque nomi.  Con il tempo i nomi furono sostituiti da numeri, poichè il numero dei candidati fu ridotto a 90. Le puntate non erano più nomi propri di persona, ma divennero presto nomi come “estratti”, “ambi” e “terni”, termini che sono ancora in uso a tutt’oggi e che per molto tempo furono le sole combinazioni su cui si basò il gioco. Iniziò ben presto a fare il giro della Penisola e circa un secolo dopo arrivò anche a Napoli. A Napoli il gioco venne nominato “Seminario di Napoli”, ma presto il suo nome cambiò in “Nuovo Lotto di Napoli”.
La prima estrazione venne fatta nel 1682, ma il gioco per molto tempo fu disordinato e lento con cadenza annuale, dove successivamente si passò lentamente alle due e alle tre estrazioni all’anno. Nel 1689 il gioco venne abolito e nel 1713 fu nuovamente ristabilito con tre estrazioni annuali, che furono portate a nove nel 1737. Circa 40 anni dopo, alle nove estrazioni se ne aggiunsero altre nove del lotto di Roma, finché nel 1798 fu stabilito che tutte le diciotto estrazioni fossero fatte nella città di Napoli. Nel 1804 le estrazioni furono portate a 24. La gestione del gioco fu effettuata fino al 1798 con il sistema dell’appalto, per poi passare sotto la giurisdizione di una Amministrazione speciale.  Nel 1807 venne istituita una “regia interessata” affidata all’imprenditore Carlo Emanuele Guebard di Soletta, per la durata di sei anni, dietro pagamento di un canone annuo di duecento ottantasei mila ducati, oltre alla compartecipazione del governo sugli utili in maniera preventivamente stabilita. Nel 1810 il contratto venne sciolto a causa di gravi perdite e nel 1811 le estrazioni divennero 26. Il 26 marzo 1826 Ferdinando IV di Borbone ordinò un decreto dove ordinava il Lotto in servizio autonomo con la denominazione di “Amministrazione de’ Regali Lotti” con a capo un Direttore Generale, sotto gli ordini e alle dipendenze del Ministero delle Finanze. Nel 1817 il numero delle estrazioni fu portato a cinquanta, delle quali venticinque dette ordinarie e venticinque straordinarie.
Il Gioco divenne così famoso che ben presto riuscì a insinuarsi anche all’interno degli Stati Pontifici. Nel 1666 papa Alessandro VII Chigi, su sollecitazione di Filippo IV re di Spagna che, allarmato per il diffondersi del Lotto nei suoi domini, aveva chiesto a Roma di intervenire affinché il gioco fosse vietato sotto il profilo religioso, aveva emanato una bolla di proibizione. Il Lotto divenne proibito e con pena della scomunica. Successivamente vennero emanate nuove proibizioni (nel 1676 e nel 1685 sotto il pontificato del beato Innocenzo XI; nel 1696, con Innocenzo XII; nel 1702, nel 1704 e 1719 con papa Clemente XI che giunse perfino a promulgare un’enciclica l’11 gennaio 1704) anche se il gioco clandestino prosperava e procurava danni ingenti non solo ai giocatori – che spesso venivano truffati da speculatori senza scrupoli  Per trovare un rimedio a questa situazione, Clemente XI delegò lo studio della materia ad una apposita Congregazione di teologi e canonisti con a capo il cardinale Tolomei. La commissione d’inchiesta giunse alla conclusione che non si sarebbe dovuto permettere “ne in Roma, ne altrove dello Stato Ecclesiastico l’uso di simili giuochi, se non sotto le condizioni e cautele, e con il regolamento dalla medesima Congregazione proposto e insinuato”. Il 19 luglio 1721 Monsignor Falconieri, Governatore di Roma e Vice Camerlengo di Santa Romana Chiesa diede la notizie dell’ammissibilità del Gioco del Lotto da parte di Innocenzo XIII, avvertendo però che rimanevano in vigore i precedenti bandi che vietavano la partecipazione ai lotti stranieri. L’istituzione ufficiale del Lotto a Roma, però, ebbe vita breve. Papa Benedetto XIII nel 1725 abolì il gioco e con tre diversi editti ordinò che fossero comminate ai trasgressori severe pene corporali e pecuniarie.

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