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la STORIA del GIOCO del LOTTO RACCONTATA ATTRAVERSO le FOTOGRAFIE

lunedì 14 novembre 2016

I Santi nel gioco del lotto

Le vie del cielo per il lotto. Siamo nel 1901
Brescia – Azzeccare i numeri al lotto. Antica ambizione quella di indovinare le estrazioni del popolare gioco tradizionalmente improntato sull’aleatorietà di circostanziate scommesse, puntate in quell’inappellabile vincolo di precisa obiettività dove risultano compromesse.  Certa la cifra giocata, incerta l’estrazione auspicata. La dinamica ludica affrontata è rivolta a quella remota possibilità di riuscita che appare proporzionata all’implicita casistica sfidata.  Connaturata a questa precarietà che espone, ad un rischio effettivo, la riuscita desiderata, sembra sia stata pure la soluzione ricercata nel tentativo del raccomandarsi a qualcuno.  Secondo la versione attuale di una sopravvissuta forma devozionale, pare che anche i giocatori del lotto abbiano i loro santi in paradiso.  Qualcuno che li aiuti a vincere. Un’agiografica figura che li favorisca, intervenendo con quella premura funzionale a fare in modo che l’invocato obiettivo sia loro assicurato in un’esatta misura.Trattasi, fra le altre, delle fortunate combinazioni di ambo o di terno, concretizzate fra le cifre rispettivamente estratte per la auspicata combinazione di vincite che tale credenza pone in essere siano favorite dall’apporto di alcuni santi.  Otto ruote, a seconda delle giocate, attraverso le quali, ad inizio Novecento, si distribuivano le dispute numeriche del lotto, allora suddivise in una ben più esigua schiera, rispetto alle maggiori disponibilità di oggi, dal momento che, nel frattempo, sono cresciute le voci d’inserimento delle estrazioni previste, con l’aggiunta anche di altre ruote, denominate secondo una pur sempre persistente cernita stabilita fra le città italiane e mediante l’ultima cadenza della cinquina, apparsa, a fine della serie, con il nome, invece, di “nazionale”.
Girolamo Ragusa-Moleti
Era questa l’epoca nella quale, attraverso la possibilità di una sola estrazione alla settimana, le vincite si potevano tentare sulle ruote di Milano, Bari, Firenze, Napoli, Roma, Torino, Venezia e Palermo, nell’uso, a vario livello, praticato nella radicata realtà di questo gioco d’azzardo che era attestato anche dalla prima pagina de “La Provincia di Brescia” del 30 agosto 1901, nel merito della “superstizione del giuoco del lotto in Sicilia” e secondo il modo in cui la stessa tematica pare fosse specificatamente rilevata, in seno ad uno studio svolto dal prosatore, poeta e folclorista palermitano Girolamo Ragusa-Moleti (1851–1917).
Nel bresciano, dove anche attraverso i quotidiani locali, passava l’informazione ufficiale relativa ai numeri estratti a sorte, un contributo d’approfondimento, circa quegli aspetti del gioco del lotto che si insinuavano fra le vie devozionali rivolte al cielo, riferiva a proposito di alcuni testuali aspetti culturali siciliani.
San Pantaleone
Quegli aspetti che, attorno alla nota e variabile ghianda di rame, rispettivamente contrassegnata da un numero, non ripetibile, ed estratta, per mano di un bambino bendato, da un contenitore fatto ruotare, davano luce ad alcuni particolari che, rispetto ad altri, facevano scrivere all’autore accennato che “quel che forse ignorate è la fiducia che, nel nostro popolo, gode san Pantaleone nelle cose riguardanti il lotto. Perchè la fantasia popolare sia andata così lontano, nientemeno che in Nicomedia a cercare un santo che sovrintenda alla cabala, non saprei davvero. Quel che so è questo che la novena a quel santo deve essere fatta ogni sera alla medesima ora da una fanciulla, la quale, dopo aver recitato il rosario, deve recitare questa giaculatoria: San Pantaliuni santu, / A stu munnu patistivu tantu;/ A Napuli, nascistivu,/ A Roma moristuvu;/ Pri la vostra santità; Pri la vostra puvirtà,/ Datimi tri nummari pì carità”.  Questa grazia, impetrata attraverso l’orazione quotidiana, per la durata del periodo in cui andava rinnovata, era pure sollecitata attraverso la mirata accortezza dell’approntare il materiale di che scrivere su un tavolo, in occasione dell’ultimo giorno della novena stessa, perchè il santo invocato, una volta guadagnato l’accesso all’ambiente preparato e per tale occasione lasciato pure spalancato, abbia avuto di che poter beneficare chi l’aveva tanto pregato.
A margine di una di queste, nella quale sembrava che l’ambo formato da 24 e 59 si fosse come divertito ad uscire sia sulla ruota di Firenze che di Bari, il quotidiano “La Provincia di Brescia” aveva proceduto alla messa in pagina degli esiti dell’estrazione del 23 novembre 1901 in due parti distinte: nell’edizione del 24 novembre, riferendo circa le ruote di Milano, Venezia, Bari, Torino, Napoli e Firenze, ed in quella dell’indomani, per le restanti due ruote di Roma e di Palermo.  In quest’ultima città, capoluogo della Sicilia nella quale una peculiare venerazione vernacolare dei santi era stata considerata, attraverso quella breve trattazione che nella stampa bresciana, circa il gioco del lotto, si era trovata divulgata, per ingraziarsi i santi Marco e Giovanni Battista pare fossero conosciute anche le relative preghiere che il quotidiano menzionato aveva rispettivamente specificato: “San Marco, siti tu patri,/ Siti virgini comu la matri;/ Di la terra nasci lu gigghiu/ Datimi lumi, aiutu e cunsigghiu./ San Marcu ‘un m’abbannunati/ ‘Nta li mè nicissitati”; “San Giovanni dicullatu;/ Siti lu medicu, lu judici, e l’avvucatu;/ Pri la vostra dicullazioni,/ Livatimi, sta gran confusioni”.Altri potenziali alleati, per cercare di espugnare alla sorte una danarosa vincita al banco del lotto, sembra che fossero pure intesi, in tal senso, san Marco e san Giovanni Battista: quest’ultimo individuato nel testo con la meno nota accezione di “San Giovanni decollato”, fino ad arrivare a considerare, nella folcloristica pertinenza di una esaminata e popolare credenza, desunta da questo mediterraneo contesto insulare, anche una non meglio identificata “Santa Lavria la quale, a quel che dicesi, ha un fratello chiamato “fra Gilormu” che molto sa e molto può in fatto di cabala. I devoti non cercano di propiziarsela che per avere le grazie del fratello”.  Sui giornali di quel tempo, nell’essenzialità asciutta di una telegrafica pubblicazione, omogenea anche allora per il taglio tipografico di una semplice elencazione, il filo conduttore del gioco del lotto pareva solitamente ridursi a tabelle di facile e di immediata consultazione dalle quali far discendere la compatibilità, vincente o meno, con i numeri, giocati in una corrispondente estrazione.
SUPERSTIZIONI OTTOCENTESCHE PER VINCERE AL LOTTO
SUPERSTIZIONI OTTOCENTESCHE PER VINCERE AL LOTTO Nella Roma dell’Ottocento i popolani sapevano che difficilmente  avrebbero potuto dare una svolta alla loro esistenza spesso grama,  a meno di non fare una bella vincita al lotto. Una speranza che si  poteva tramutare in ossessione, con tanto di rituali e preghiere  per conoscere i numeri fortunati. Ad esempio, secondo quanto  riferisce Giggi Zanazzo, per vincere un terno occorreva salire  in ginocchio, naturalmente di notte, la scalinata dell’Aracoeli,  recitando deprofundis e Avemarie e raccomandandosi ai tre Re Magi. Da tutto quello che si vedeva o si sentiva,  si ricavavano i numeri da giocare. Si poteva fare anche un preciso itinerario. Si andava  dalle Carceri Nuove, in via Giulia, per il vicolo del Malpasso,  fino a piazza dei Cerchi, dove si eseguivano le condanne a morte.  "Facenno, insomma la medema strada de quelli che annaveno a  mmorte ar tempo der papa". Ci si portava quindi a San Giovanni  Decollato, la chiesetta dove si seppellivano i giustiziati e ci  si metteva in ginocchio allo scalino sotto alle due finestrelle  con inferriata che fiancheggiano la porta della chiesa.  Notizie che Zanazzo prende anche dal Belli, che continua  così: "La bocca storta / nun fà si senti quarche risponsorio:  / sò l’anime der santo purgatorio. / A San Grigorio /  promette allora de fà dí ’na messa / pell’anima d’un frate  e ’na bbadessa. /  ‘Na callalessa / è der restante: abbasta  de stà attento / a gni rimore che te porta er vento. /   O ffora, o ddrento, / quello che pòi sentí tiello da parte, /  eppoi va’ a cerca in der libbro dell’arte. / Viva er Dio Marte:  / crepi l’invidia e er diavolo d’inferno,  / e buggiaratte si nun vinchi er terno!
Bisognava avere una buona dose di coraggio durante  questa visita notturna a San Giovanni Decollato, perché,  dice Zanazzo, "se racconteno tante pavure che  sse so’ avute pe’ vvia de ll’anime ggiustizziate che sso’  apparse in persona... senza la testa o cco’ la testa  in mano, a quelli che annaveno a ffa’ ‘sta novena! Mamma mia!" Per avere tre numeri sicuri si credeva che bastasse andare  al Verano a prendere un po’ di terra vicino a una croce.  La terra andava posta in una cassetta dove si piantavano  90 chicchi di grano,  numerati con uno stecchino da 1 a 90.  "Ggiocate li primi tre nnummeri indove ce spunteno  le prime tre ppiantine e poi sapéteme a ddì’ ssi nun vincete",  avverte Zanazzo. Quest’ultimo parla anche delle novene  a Sant’Alessio o a San Pantaleone, cui bisognava lasciare  carta e penna per segnare i numeri e che si presentava  come "un santone, un pezzo d’accidentone arto e ggrosso,  che dda pe’ strada arriva a un siconno piano". San Pantaleone,  però, non lasciava i numeri che scriveva a portata di mano,  ma li nascondeva nei posti più strani.Per aver fortuna  al lotto bisognava portare in tasca il trifoglio, o due denti  legati con un filo di seta cruda bagnata di bava di lumaca.  In alternativa si poteva indossare la camiciola portata da un giustiziato.

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lunedì 24 ottobre 2016

BARZELLETTE & VIGNETTE

BARZELLETTE & VIGNETTE
BARZELLETTE & VIGNETTEBARZELLETTE & VIGNETTE
Risultati immagini per barzellette gioco lotto
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Lotto per vincere. La smorfia del Terzo Millennio: Numero 3:  il medico. Interpretazione  dei sogni: La donna che  sogna un dottore strafigo,  che per medicarle un dito la  fa spogliare nuda, e' una  che crede nella medicina  alternativa. L'uomo che  sogna di ritrovarsi, camice bianco  e stetoscopio al collo, a fare  all'amore con tutte le sue  pazienti gode di una buona  salute mentale, se non  sogna di essere un veterinario!  Lotto per vincere. La smorfia del Terzo Millennio: Numero 28: le tette.  Per un uomo sognare un bel  paio di tette e' sempre di buon  auspicio. Per un ragazzo  sognare di scalare per la  prima volta un seno  gigantesco significa  che sta per entrare  nell'adolescenza,  che precede  di qualche anno l a sua eta' adultera.   Lotto per vincere. La smorfia del Terzo Millennio. Numero 33:  gli anni di Gesu'. Sognate  di dormire il sonno  dei giusti e di provare  tutta la dolcezza  della pace dei sensi  e della pace interiore.  Ma, proprio in quel  momento, passa di  li' Gesu' che con  voce imperiosa vi  ordina: "Lazzarone,  alzati e cammina! Sono  le sette in punto!".  E voi vi trovate di colpo  svegli e increduli. Un miracolo  della tecnologia: una radio  sveglia giapponese!
Prima di andare a pesca proviamo a giocare qualche numero al lotto

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domenica 20 marzo 2016

PREGHIERE e RITI MAGICI per PROPIZIARE l'USCITA dei NUMERI del LOTTO

Per aver numeri sicuri da giocare al lotto, bisogna per tre notti pregare SAN PANTALEONE, standosene però chiusi soli soli in camera da letto. La terza notte, si preparino sul cassettone o sul comodino carta e penna: allo scoccare delle dodici il Santo verrà in persona a dare i numeri, che poi bisognerà cercare per tutta la casa e negli angoli più nascosti, perchè lui si diverte a nasconderli. Si sappia inoltre che il Santo passerà non dalla porta ma dalla finestra, perchè è un omone grande come un secondo piano di casa e grosso in proporzione; tanto grande e grosso, anzi, che una volta una donna, dopo averlo pregato, nel vederlo morì dalla paura. Dopo, suo marito, trovò nascosto dietro la tinozza del bucato, un biglietto con tre numeri che puntualmente giocò e puntualmente uscirono il sabato successivo.. Nella tradizione romana, SANT ALESSIO è il santo deputato a fornire i numeri da giocare al lotto. Per ottenere i numeri, chi si rivolge a SANT ALESSIO deve pregare nove giorni e vegliare sulle scale di casa, in ricordo della mortificazione scelta dal santo.
Si racconta che la statua di San Pantaleone sia cava dietro perché quello è il posto dove fa trovare i numeri; per ottenerli, si deve recitare genuflessi, a mezzanotte, per nove sere consecutive, la "novena delle cento invocazioni". L'ultima delle nove sere, il Santo entrerà dalla finestra e porterà i numeri; in alternativa, si potrà lasciare sul comodino un foglio di carta con una penna e addormentarsi con la finestra aperta senza cercare di vedere cosa accadrà: se il Santo avrà accettato la novena, il mattino seguente ci saranno scritti sul foglio i numeri da giocare.
SACRO & PROFANO
Nella tradizione romana, Alessio è il santo deputato a fornire i numeri da giocare al lotto. Per ottenere i numeri, chi si rivolge ad Alessio deve pregare nove giorni e vegliare sulle scale di casa, in ricordo della mortificazione  scelta dal santo.
Incontrare un frate questuante in modo fortuito, specie di mattina, è quasi sempre di buon auspicio. La figura del frate questuante è da sempre legata al GIOCO del LOTTO dato che si crede che questi abbiano il potere di indovinare i numeri vincenti. Per accrescere il benefico influsso di un loro incontro, si usava tirare loro il cordone. Alcuni reputano fortunato solo l’incontrare frati con la barba bianca e sfortunato l’incontrare quelli con la barba nera.Dunque, Giovanni di Dio si festeggia l’8, il frate nella smorfia napoletana è il 27 e il questuante il 17. Perciò: 8, 27 e 17, ecco un ben terno al lotto da giocare. E se vincete, è d’obbligo lasciare un obolo ai Fatebenefratelli
Una leggenda racconta che per ottenere i numeri sicuri da giocare al lotto bisogna mettere in un largo vassoio 90 bigliettini appallottolati , con i numeri del lotto scritti su ognuno di essi, introdotto poi un ragno nel vassoio,si dovrà fare molta attenzione a scegliere le prime 3 palline che il ragno sposterà o solleverà lungo il suo cammino.Le 3 palline conterranno i numeri sicuri da giocare. Un altro sistema infallibile per ottenere numeri sicuri da giocare consiste nel mettere in una cassetta bassa e larga i 90 numeri del lotto,scritti su piccoli bussolottio su biglietti ripiegati. Introdurre poi una lucertola a doppia coda nella cassetta ,si giocheranno i primi 5 numeri che la lucertola avrà spostato o addentato.
PREGHIERA a SAN PANTALEONI
PREGHIERA a SAN PANTALEONI in DIALETTO SICILIANO
Per aver numeri sicuri da giocare al lotto, bisogna per tre notti pregare San Pantaleone, standosene però chiusi soli soli in camera da letto. La terza notte, si preparino sul cassettone o sul comodino carta e penna: allo scoccare delle dodici il Santo verrà in persona a dare i numeri, che poi bisognerà cercare per tutta la casa e negli angoli più nascosti, perchè lui si diverte a nasconderli. Si sappia inoltre che il Santo passerà non dalla porta ma dalla finestra, perchè è un omone grande come un secondo piano di casa e grosso in proporzione; tanto grande e grosso, anzi, che una volta una donna, dopo averlo pregato, nel vederlo morì dalla paura. Dopo, suo marito, trovò nascosto dietro la tinozza del bucato, un biglietto con tre numeri che puntualmente giocò e puntualmente uscirono il sabato successivo..
Secondo il Libro magico di San Pantaleone, si può vincere un terno scrivendo su un pezzo di carta di forma rettangolare la seguente formula, nella quale si inseriranno di volta in volta i numeri:” In nome della Santisima Trinità-Padre,Figliolo e Spirito Santo-Sogno benefico su questi-numeri…-Angelo del cielo,aiutatemi”; andando a letto si metterà la carta sotto il cuscino: durante il sonno si avrà una visione, dalla quali si capirà se i numeri usciranno o meno.
INCANTESIMO PER VINCERE AL GIOCO Per il piccolo incantesimo occorrono:  le monete che volete investire nel gioco da tenere in tasca per il tempo necessario a recitare la formula che creerà attorno a voi le giuste vibrazioni per far si che la sorte segua la vostra direzione, un luogo appartato dove ritirarsi prima di giocare e tanta voglia di divertirsi. Bandite la smania della vincita stratosferica perché bloccherebbe ogni possibilità di successo.Giunti nel luogo appartato, dove recitare la formula, assumete la posizione a "x" detta anche a stella in quanto, in questa posizione, divenite un grande pentacolo ( braccia distese, gambe allargate e testa alta, la posizione dell'Uomo Vitruviano di Leonardo ) perché in questa postura potrete assorbire le forze e le onde positive che provengono dall'Universo come un'antenna ricevente. Date un'occhiata anche al capitolo dedicato alle maree Tattwa per avere maggiore spinta positiva all'azioneche state per compiere per calcolare il momento in cui queste forze cosmiche si trovano in movimento.  Se fate questo durante il giorno volgetevi verso il sole e se è sera rivolgetevi comunque verso Occidente. Solo dopo la mezzanotte dovrete rivolgervi verso Oriente. Se avete imparato a memoria la formula che segue potete recitarla ad occhi chiusi. " Sole, Sole! la potenza che rimane. I Signori della Sorte mi sorridano mentre la Signora Fortuna farà deviare la sorte del gioco del mio rivale." Restando ad occhi chiusi abbassare le braccia ai fianchi e toccate il denaro che avete in tasca. Giratelo per 3 volte verso destra, battete per 3 volte il piede destro a terra e quindi aprite gli occhi. Siete pronti per giocare e vincere.
NOVENA NAPOLETANA PER VINCERE UN TERNO… Il lunedì sera, la persona che vuole vincere un terno,pregherà il Signore o la Madonna,(dipende dal vostro specifico caso e dalla vostra specifica fede, ma dovrete farlo con molta e molta fede) e poi reciterà cinque pater nostro  ,e cinque ave o maria. poi  dirà: “Oggi è luna e dimane è marte , a sorte mia mo se parte vene pe’ mare, e vene pe’ terra viene  nzuonne e non m’appaurà tre belle nummere famme sunnà’” OGGI E’ LUNA E DIAMANTE E’ MARTE, OGGI INIZIA LA MIA FORTUNA VIENI PER MARE O VIENI PER TERRA, VIENI NEI MIEI SOGNI SENZA IMPAURIRMI, FAMMI SOGNARE TRE BUONI MUNERI. La notte la persona che avrà pregato sognerà,qualcosa , e dal significato del sogno ricaverà i numeri.Nel caso in cui la persona non sognasse, ritenterà la prova il lunedì successivo, e cosi sino a quando riuscirà nel suo intento. La raccomandazione da fare è di  interpretare bene il sogno, ma soprattutto di collocare al posto giusto i numeri giusti  da giocare.
RITO MAGICO PER VINCERE AL GIOCO MATERIALE: UNA CANDELA COLOR PORPORA (IL PORPORA E UNA VIA DI MEZZO TRA IL ROSSO E IL FUCSIA) UNA CANDELA VERDE LATTUGA CARBONCINI INCENSO E MIRRA OLIO ESSENZIALE ALLE ROSE UNA CANDELINA DI QUELLE PER BRUCIAESSENZA O COMUNQUE UNA CANDELA BIANCA DA POSIZIONARE A SUD CHE RAPPRESENTA L'ELEMENTO FUOCO UN TUO OGGETTO PERSONALE (NON LA FEDE MEGLIO L'OROLOGIO O UNA COLLANA O IL BRACCIALE) UN FOGLIETTO DI CARTA (MEGLIO LA PERGAMENA) SU CUI SCRIVERE IL DESIDERIO CHE ANDRA BRUCIATO E UN FOGLIETTODA LASCIARE SOTTO LE CANDELE UN PANNO O UNA TOVAGLIETTA VERDE SU CUI VERRANNO POSIZIONATI TUTTU GLI OGGETTI UNA CIOTOLINA CON DEL SALE GROSSO UNA CIOTOLINA CON DELL'ACQUA UN POCHINO DI OLIO DI OLIVA DOVE METERAI ANCHE QUALCHE GOCCIA DI OLIO ESSENZIALE ALLE ROSE PER UNGERE LE CANDELE IL RITO VA ESEGUITO DI VENERDì, IN LUNA NUOVA, SE SI PUò ALLE 12.00 IN PUNTO COMINIARE IL RITO, SE NON SI PUò LO SI FA' ALLE 19.00 (QUESTA DATA E L'ORA NON SONO SCELTE A CASO, VENERDì E PER IL COLPI DI FORTUNA, ALLE ORE 12.00 O 19.00 CORRISPONDE L'ORA DI VENERE. POSIZIONA SUL PANNO VERDE IL SALE A NORD L'INCENSO A EST, LA CANDELA BIANCA A SUD, LA CIOTOLA CON L'ACQUA A OVEST (QUESTO SERVE PER LAVORARE IN ARMONIA CON I 4 ELEMENTI ARIA FUOCO ACQUA E TERRA), NEL CENTRO METTI LE DUE CANDELE QUELLA VERDE E QUELLA PORPORA, E IL TUO OGGETTO PERSONALE , SE NON HAI UNA BUSSOLA IMMAGINA IL SEGNO + METTI DI FRONTE A TE IN ALTO IL SALE ALLA TUA DESTRA L'INCENSO, DI FRONTE A TEMA NEL PUNTO IN BASSO DEL SEGNO + LA CANDELA BIANCA E ALLA TUA SINISTRA L'ACQUA. ACCENDI IL CARBONCINO QUANDO è ROVENTE CI METTI DEI GRANELLI DI INCENSO E MIRRA, PASSA SUI FUMI DELL'INCENSO PURIFICADO LE CANDELE DICENDO "IO TI PURIFICO DA OGNI IMPURITA' CON QUESTO INCENSO SACRO ORA TU SEI PRONTA PER LA MIA RICHIESTA" FAI QUESTO SU TUTTE LE CANDELE, RIMETTILE OGNUNA AL SUO POSTO, SOLO PER LA CANDELA BIANCA DEVI DIRE " TI PURIFICO OGNI IMPURITA' PERCHE' TU RAPPRESENTI L'ELEMENTO FUOCO DEL SUD. PRENDI LA CANDELA VERDE INCIDI SULLE CANDELE IL SIMBOLO DEL PIANETA VENERE E UNA STELLA A CINQUE PUNTE CON LA PUNTA VERSO L'ALTO,SCRIVERE SUL FOGLIETTO IL DESIDERIO, COMINCIA LA FRASE CON
"IO VOGLIO .................(SCRIVI QUELLO CHE VUOI OTTENERE) SPECIFICA QUAL'E IL GIOCO A CUI GIOCHI (LOTTO BINGO) VI FACCIO UN ESEMPIO ( VOGLIO ESSERE FORTUNATO AL GIOCO DEL LOTTO E VINCERE SEMPRE ECC.) FINISCI LA FRASE CO " COSI VOGLIO COSI SIA " FIRMA IL FOGLIETTO COL TUO NOME E COGNOME, QUESTO FOGLIETTO LO PIEGHI E LO METTI SOTTO LA CANDELA  VERDE O QUELLA PORPORA SE INVECE HAI A DISPOSIZIONE UN PIATTINO DI METALLO DOVE METTERE VICINE LE CANDELE METTI IL FOGLIETTO SOTTO TUTTE E DUE ANCHE SENZA PIEGARLO FAI ATTENZIONE CHE LE CANDELE NON CADANO.  A QUESTO PUNTO PRENDI PRIMA LA CANDELA VERDE E LA UNGI CON L'OLIO D'OLIVA MISCHIATO IN PRECEDENZA ALL'ESSENZA DI ROSE , E RIPETI ( NON MENTALMENTE ) "IO TI CONSACRO AFFINCHE TU POSSA ARDERE PER IL MIO DESIDERI CHE è QUELLO DI VICERE DENARO AL GIOCO DEL LOTTO",  RIPETI IL TUTTO CON LA CANDELA COLOR PORPORA, RIMETTI LE CANDELE NELLA GIUSTA POSIZIONE, ACCENDI LA CANDELA BIANCA E POI LA CANDELA VERDE E DOPO QUELLA PORPORA,  FAI UN ATTIMO DI MEDITAZIONE PENSANDO A CIO CHE VUOI OTTENERE, POI INNALZA LE BRACCIA AL CIELO E DI " CHIAMO LE ENERGIE DELL'EST DEL SUD DELL'OVEST E DEL NORD, VI PREGO DI AIUTARMI IN QESTO RITO MAGICO E DI DARE FORZA E POTERE A QUESTO RITO, ABBASSA LE BRACCIA MEDITA ANCORA SU CIò CHE VUOI OTTENERE VISUALIZZANDOTI MENTRE ESULTI CHE HAI INDOVINATO I NUMERI, POI ALIMENTA L'INCENSO E INNALZANDO NUOVAMNETE LE BRACCIA AL CIELO DI "ANAEL SIGNORE DELLA FORTUNA IO INVOCO IL TUO AIUTO AFFINCHE MI DONI FORTUNA E VICITE AL GIOCO DEL ....(LOTTO O QUELLO CHE GIOCHI) POI ALIMENTA L'INCENSO E SCRIVI SUL FOGLIETTO DI PERGAMENA E SCRIVI " ANAEL CHIEDO E VOGLIO VINCERE E AVERE FORTUNA AL GIOCO DEL.... FINISCI LA FRASE CON COSI VOGLIO COSI SIA. E FIRMA IL FOGLIETTO. DOPO AVERLO SCRITTO LO LEGGI AD ALTA VOCE E LO BRUCI ASANDO LA FIAMMA DELLA CANDELA VERDE
MEDITA ANCORA SU CIò CHE VUOI OTTENERE E POI INNALZA LE BRACCIA AL CIELO E DI "ANAEL ANGELO DELLA FORTUNA ENERGIE DEL'EST DEL SUD DELL'OVEST E DEL NORD VI RINGRAZIO DEL VOSTRO AIUTO ADESSO ANDATE PURE ED ESAUDITE LA MIA RICHIESTA GRAZIE COSI SIA PREPARARSI TRE GIORNI PRIMA GUARDARE IL POST "PREPARARSI PER IL RITO" , POI RICORDATE DI NON DIRE A NESSUNO CHE ESEGIUTE IL RITO DELLA FORTUNA RISCHIATE IL FALLIMENTO DI TUTTO PERCHE' POTETE ASSORBIRE L'INCREDULITA' DEGL'ALTRI, NON E' DETTO CHE SI VINCA SUBITO PERò DI SOLITO ENTRO I TRE MESI SI HA RISCONTRO POSITIVO, DOVETE CREDERE IN CIò CHE FATE E METTERCI TUTTA LA TUA FORZA, INDOSSARE O PORTARE CON SE L'OGGETTO CHE SI  E' MESSO NEL RITO E QUANDO ANDATE A GIOCARE NON PENSATE AL RITO MA SEGUITE L'INTUITO.
SUPERSTIZIONI OTTOCENTESCHE PER VINCERE AL LOTTO Nella Roma dell’Ottocento i popolani sapevano che difficilmente avrebbero potuto dare una svolta alla loro esistenza spesso grama, a meno di non fare una bella vincita al lotto. Una speranza che si poteva tramutare in ossessione, con tanto di rituali e preghiere per conoscere i numeri fortunati. Ad esempio, secondo quanto riferisce Giggi Zanazzo, per vincere un terno occorreva salire in ginocchio, naturalmente di notte, la scalinata dell’Aracoeli, recitando deprofundis e Avemarie e raccomandandosi ai tre Re Magi. Da tutto quello che si vedeva o si sentiva, si ricavavano i numeri da giocare. Si poteva fare anche un preciso itinerario. Si andava dalle Carceri Nuove, in via Giulia, per il vicolo del Malpasso, fino a piazza dei Cerchi, dove si eseguivano le condanne a morte. "Facenno, insomma la medema strada de quelli che annaveno a mmorte ar tempo der papa". Ci si portava quindi a San Giovanni Decollato, la chiesetta dove si seppellivano i giustiziati e ci si metteva in ginocchio allo scalino sotto alle due finestrelle con inferriata che fiancheggiano la porta della chiesa. Notizie che Zanazzo prende anche dal Belli, che continua così: "La bocca storta / nun fà si senti quarche risponsorio: / sò l’anime der santo purgatorio. / A San Grigorio / promette allora de fà dí ’na messa / pell’anima d’un frate e ’na bbadessa. /  ‘Na callalessa / è der restante: abbasta de stà attento / a gni rimore che te porta er vento. /  O ffora, o ddrento, / quello che pòi sentí tiello da parte, / eppoi va’ a cerca in der libbro dell’arte. / Viva er Dio Marte: / crepi l’invidia e er diavolo d’inferno, / e buggiaratte si nun vinchi er terno!"
Bisognava avere una buona dose di coraggio durante questa visita notturna a San Giovanni Decollato, perché, dice Zanazzo, "se racconteno tante pavure che sse so’ avute pe’ vvia de ll’anime ggiustizziate che sso’ apparse in persona... senza la testa o cco’ la testa in mano, a quelli che annaveno a ffa’ ‘sta novena! Mamma mia!" Per avere tre numeri sicuri si credeva che bastasse andare al Verano a prendere un po’ di terra vicino a una croce. La terra andava posta in una cassetta dove si piantavano 90 chicchi di grano, numerati con uno stecchino da 1 a 90. "Ggiocate li primi tre nnummeri indove ce spunteno le prime tre ppiantine e poi sapéteme a ddì’ ssi nun vincete", avverte Zanazzo. Quest’ultimo parla anche delle novene a Sant’Alessio o a San Pantaleone, cui bisognava lasciare carta e penna per segnare i numeri e che si presentava come "un santone, un pezzo d’accidentone arto e ggrosso, che dda pe’ strada arriva a un siconno piano". San Pantaleone, però, non lasciava i numeri che scriveva a portata di mano, ma li nascondeva nei posti più strani. Per aver fortuna al lotto bisognava portare in tasca il trifoglio, o due denti legati con un filo di seta cruda bagnata di bava di lumaca. In alternativa si poteva indossare la camiciola portata da un giustiziato.
Don G. Tomaselli:Una piaga popolare religiosa è la su­perstizione. Più si è ignoranti delle, veritcà della Fedi e più si tende alla supersizione. Poichè nell'esercizio del Ministero Sa­cerdotale mi sono imbattuto in molti casi. curiosi e tipici, credo bene riporterti in que­sto scritto, affinchè si comprenda la vacuità della superstizione e si sappiano giudicare certi fatti che sono stimati strabilianti LA CABALA Tolti questi casi eccezionali, i sogni so­no da disprezzare. Ebbi un colloquio con un ricevitore del botteghino del lotto. - Come trascorrete la giornata? - A sentire i sogni della gente ed a smorfiarli. - Cos'è la smorfia? - C'è un libro che spiega il significato dei sogni e si chiama Càbala ! A persone, ad oggetti ed a luoghi, corrisponde un nu­mero. Quando mi raccontano un sogno, stu­dio le circostanze e poi scelgo i numeri. - E quando voi smorfiate i sogni, il terno del lotto è sicuro? - Fra centomila capita forse di indo­vinarne uno. - Dunque, vedete che la càbala è una stupidaggine. - Intanto, guai a me se non facessi così! I clienti si rivolterebbero!

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giovedì 7 gennaio 2016

PSICODRAMMA:RECITAZIONE GUIDATA – IMPROVVISAZIONE IL BANCO LOTTO? SI È ROTTO!

a storia gira intorno ad uno squatrinato personaggio (Maurizio) che incontra due amiche; una di queste afferma che da qualche mese è diventata veggente (Catia). Dopo un primo laVeggentemomento di incredulità, alcune affermazioni di Catia su fatti recenti o meno della vita intima e personale degli amici, che non poteva assolutamente conoscere, gli interlocutori passano dall’incredulità alla ricerca del modo di sfruttare la situazione. Maurizio e l’amica (Cristiana), decidono di chiedere i numeri del lotto che saranno estratti nella prossima sessione come prova dei suoi poteri. L’ingenua Catia, pur di far valere le sue affermazioni, rivela ai due i numeri che saranno estratti. La scena si conclude con i tre amici che si lasciano prendendo strade diverse. Maurizio, solingo corre al banco lotto per effettuare la puntata.
Nella ricevitoria c’è la commessa (Alessandra)  e una sua amica (Daniela) intente a parlare delle loro disavventure d’amore; una avventrice (Marina) che vuole giocare ma non sa su quali numeri puntare; Frate Simone che tenta in tutte le maniere di demonizzare il gioco e non far spendere danari a chi già ne ha pochi. Marina e Daniela rimangono affascinate da Maurizio. Marina, più intraprendente, chiede al giovane di consumare qualcosa al bar, Maprete8urizio accetta ed escono insieme, non prima che la ragazza giochi, “segretamente” gli stessi numeri del nuovo amico.Entra nella ricevitoria, con fare guardingo, Cristiana, e anche lei gioca i numeri dettati da Catia. La commessa e Daniela, si scambiano uno sguardo e si chiedo a bassa voce, una all’altra, cosa sta succedendo, perchè tutte queste persone  giocano gli stessi numeri. Effettuata la giocata, Cristiana esce dalla ricevitoria mentre entra uno strano personaggio (Frate Simone) che ben celato in un giaccone e un turbante, gioca anche lui i numeri ben noti. Quando esce,  Alessandra convince Daniela a giocare conlei gli stessi numeri.
Il giorno dell’estrazione Marina e Maurizio si incontrano e si siedono ad un tavolo di un bar, ordinano una consumazione. Nel frattempo arriva Daniela e si siede anche lei allo stesso tavolo, non vuole cedere la preda a Marina. Maurizio è nel mezzo e viene sopraffatto dall’impeto dele due donne che lo tirano da una parte e dall’altra e allo stesso tempo si azzuffano tra loro. Il cameriere arriva con le consumazioni. Mentre sta passando Catia vicino al bar, arriva anche frate Simone (imbacuccato), e Alessandra che gridando Vittoria Vittoria annuncia la vincita. Tutti si accalcano (metropolitana) al centro della scena, in disparte solo Catia che chiede al gruppo il perchè di tanta felicità, e il gruppo glielo dice e si “gela”. Catia piange e si chiede perchè non la fanno mai partecipe di nulla, esprime verso il pubblico la sua amarezza (monologo)…. Come andrà a finire, o meglio che cosa accadrà nelle prossime puntate? seguiteci o veniteci a trovare, lo vedrete con i vostri occhi.

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