martedì 1 dicembre 2015

FILMS:GIOCARE d'AZZARDO - TERNO SECCO - il FURTO è l'ANIMA del COMMERCIO? - l'UOMO della FORTUNA - il SOGNO di GENNARO

GIOCARE d'AZZARDO(1982) di Cinzia Th TorriniGIOCARE d'AZZARDO(1982) di Cinzia Th TorriniGIOCARE d'AZZARDO(1982) di Cinzia Th TorriniE' la storia di Anna, una casalinga di circa quarant'anni che dedica la sua vita alle faccende domestiche, ai figli ed al marito di cui è anche segretaria. Un giorno Anna si reca per una visita di condoglianze nella casa di un giovane insegnante, morto in un incidente d'auto e di cui si dice sia stato un giocatore d'azzardo. D'improvviso i banali volti dei presenti, le loro chiacchiere improntate a meschine malignità, le rivelano i limiti della sua vita, ed in loro, nella loro ottusa mediocrità, Anna vede se stessa. Un bisogno irrefrenabile di cambiare comincia a tormentarla e Anna inizia una doppia vita che la porta a vagabondare trasognata per una Firenze notturna in cerca di qualcosa di nuovo. Una notte incontra un bizzarro gruppo di personaggi che le rivelano il fascino del gioco d'azzardo. All'alba gli strani giocatori svaniscono come in un sogno ma ad Anna è rimasto qualcosa per evadere finalmente dalla sua vita così grigia ed inesorabile: il bisogno di provare il brivido del gioco d'azzardo.
Anna conosce le emozioni del lotto, il gioco dei poveri, dove i sogni ed i numeri, le speranze e le delusioni si fondono in un'unica attesa. Dopo le prime vincite, Anna non ha più fortuna. Dà fondo ai suoi risparmi, poi prende i soldi di sua figlia, infine giunge ad impegnare una macchina dell'agenzia di suo marito; ma tutto è inutile perché il numero, giocato più volte, non esce. Anna sprofonda nell'angoscia e, come presa da una follia superstiziosa, vive in un incubo attendendo l'uscita del numero fatidico. Ormai è indifferente e lontana dal marito, dai figli, da tutto quanto non sia questa sua ossessione per il gioco d'azzardo. Alla fine il numero esce e la famiglia è salva, ma Anna sembra non accorgersene. La troviamo, nell'ultima scena del film, vagare in una spiaggia desolata, immersa in nuovi sogni.
Giocare d'azzardo  di Cinzia Th.Torrini con RENZO MONTAGNANI
Piera DEGLI ESPOSTI Renzo MONTAGNANIRemo REMOTTI
Piera DEGLI ESPOSTI Renzo MONTAGNANIPiera DEGLI ESPOSTI Mario SPALLINO

Piera DEGLI ESPOSTIRemo REMOTTI

TERNO SSECCO(1986) di GIANCALO GIANNINI
In una calda notte d'estate, Raffaele, l'anziano gestore di un banco-lotto napoletano, viene brutalmente strangolato nel proprio alloggio. Al piano di sopra abita la figlia Brigida con il consorte Domenico Aniello Capatosta, Mimì per gli intimi, celeberrimo per saper tradurre i sogni in numeri da giocare. La Polizia accusa lui del delitto e Mimì si ritrova in carcere, mentre della giovane donna si occupa subito e con dubbia sollecitudine l'avvocato Parente. In carcere, Mimì diventa il beniamino di don Salvatore, uno dei più potenti - se non il maggiore - capi della camorra, che in galera vive con ogni comodità contornato di teppistelli e trasmettendo incessantemente ordini all'esterno, (complice perfino una delle suore di un orfanotrofio da lui aiutato). Il boss prende in simpatia Domenico, lo promuove ad assaggiatore dei cibi, ma soprattutto è affascinato dalla capacità del poveraccio di interpretare i sogni e di azzeccare numeri in grandissima maggioranza esatti in previsione, di azioni criminali da compiere. Mentre la moglie di Mimì è diventata l'amante di Parente - che è un boss lui pure -, due uomini in città vengono uccisi per ordine del prigioniero di Poggioreale.
Gli altri soci lo temono e vorrebbero impadronirsi delle compromettenti carte che don Salvatore conserva in cassaforte nel suo domicilio. Poi, per completare le proprie vendette, don Salvatore riesce a fare uscire Mimì per spiare e impaurire i soci, implicati in contrabbando di droga e sigarette, in loschi appalti ed affari di ogni genere. Morto avvelenato don Salvatore, Mimì inutilmente cerca le carte del defunto che non si trovano (nella cassaforte c'è solo il di lui ritratto e ghignante per giunta). Uno ad uno i soci del gruppo, i grossi capi della camorra locale perdono la vita, chi per naufragio, chi per uno scoppio vicino ad un cantiere edilizio per terremotati (e Mimì è sempre sul posto, alternando numeri da giocare e paura di vivere), chi nella grande cella frigorifera dell'istituto di orfanelle (dove i quarti di bue stanno al riparo insieme alla droga di importazione) e di là lo sfortunato Mimì esce, per parte sua, praticamente surgelato. Lo scontro finale è con Parente, il superstite della odiosa banda, che riceverà da Mimì le famose carte, fin qui da questi occultate, ma che verrà ucciso dalla moglie del giovanotto, nel momento in cui essa apprende dalle labbra del marito che fu proprio Parente ad uccidere papà Raffaele. Però Mimì accusa della sparatoria se stesso e si consegna al carcere, dove ritorna più riverito e rispettato di prima.
SCENE del FILM TERNO SECCO
Giancarlo Giannini in una scena del film Terno Secco
 Il furto è l'anima del commercio?! ...1971 di BRUNO CORBUCCI
Giunto a Napoli in cerca di lavoro, Libero Sbardellone viene coinvolto, suo malgrado, nell'attività truffaldina dello zio della moglie, il barone Gaetano Gargiulo. Dopo essere finiti più volte in carcere per furti di modesta entità, Libero e Gaetano decidono di mettere in atto un grosso colpo che dovrà assicurare loro un tranquillo avvenire: il furto ad una ricevitoria del lotto, in occasione di un evento eccezionale, capace di moltiplicare il numero delle scommesse. Provocata una finta eruzione del Vesuvio, che convoglia verso la ricevitoria una folla di scommettitori, Libero e Gaetano, con la collaborazione di un gruppo di ex compagni di prigione, penetrano nell'interno della ricevitoria e si impossessano di sessanta milioni. Per un fatale equivoco il frutto del colpo finisce in un carro della Nettezza Urbana, mentre l'intera banda viene tratta in arresto dalla polizia al termine di un frenetico inseguimento.
l'UOMO della FORTUNA Italia 2000 Regia di Silvia Saraceno
Ogni mattina, in un rione popolare di Napoli, Antonio interpreta i sogni dei numerosi frequentatori della ricevitoria del lotto in cui lavora. Una notte, mentre si aggira mezzo ubriaco nei quartieri spagnoli, salva la vita ad un misterioso vecchio che sta per essere travolto da un furgone. In cambio il Vecchio gli consegna un foglietto con cinque numeri che la mattina escono facendo vincere cinque miliardi a Nicola un disoccupato amico di Antonio. Ma i numeri corrispondono ai particolari dell'omicidio di un giudice per cui i due amici si trovano a rischiare la vita se non intervenisse il misterioso Vecchi.l'UOMO della FORTUNA Italia 2000 Regia di Silvia Saracenol'UOMO della FORTUNA Italia 2000 Regia di Silvia Saraceno
l'UOMO della FORTUNA Italia 2000 Regia di Silvia SaracenoFoto Cinema uomo della fortuna 2000 Commedia Elena Russo, Giovanni Esposito Sergio Assisi Burt Young Tony Sperandeo Enzo Cannavale Russo Anita Caprioli Plinio Zane Silvia Saraceno
Foto Cinema uomo della fortuna 2000 Commedia Elena Russo, Giovanni Esposito Sergio Assisi Burt Young Tony Sperandeo Enzo Cannavale Russo Anita Caprioli Plinio Zane Silvia Saracenol'UOMO della FORTUNA Italia 2000 Regia di Silvia SaracenoFoto Cinema uomo della fortuna 2000 Commedia Elena Russo, Giovanni Esposito Sergio Assisi Burt Young Tony Sperandeo Enzo Cannavale Russo Anita Caprioli Plinio Zane Silvia Saraceno
Foto Cinema uomo della fortuna 2000 Commedia Elena Russo, Giovanni Esposito Sergio Assisi Burt Young Tony Sperandeo Enzo Cannavale Russo Anita Caprioli Plinio Zane Silvia SaracenoFoto Cinema uomo della fortuna 2000 Commedia Elena Russo, Giovanni Esposito Sergio Assisi Burt Young Tony Sperandeo Enzo Cannavale Russo Anita Caprioli Plinio Zane Silvia Saraceno
Foto Cinema uomo della fortuna 2000 Commedia Elena Russo, Giovanni Esposito Sergio Assisi Burt Young Tony Sperandeo Enzo Cannavale Russo Anita Caprioli Plinio Zane Silvia Saraceno

Il cortometraggio di ANTONIO MANCO prodotto da HOBOS FACTORY, vincitore Festival O’Curt 2011 per la sezione Campania e vincitore al Napoli Cultural Classic Festival come miglior film e come miglior attore non protagonista ad Arduino Speranza, sarà distribuito dalla Gika Productions.
Gennaro è un meccanico-saldatore del centro storico di Napoli. La vincita di uno strano terno al lotto gli darà il coraggio di dare un cambio alla sua vita…
Il sogno di Gennaro Continua a leggere su: http://spaghettibcn.com/20111103_il-sogno-di-gennaro-sbarca-a-barcellona.html Copyright © Spaghetti BCN

TRATTO DAL FILM L'ABBIAMO FATTA GROSSA DI CARLO VERDONE CON CARLO VERDONE E ANTONIO ALBANESE
I numeri, la Smorfia, il sogno e il Lotto stesso, sono stati spesso citati nei film di Totò:  Da Totò e i re di Roma (1951) nel quale l’archivista capo Ercole Pappalardo (Totò) muore per dare i numeri da giocare alla sua famiglia a Totò e Peppino divisi a Berlino (1961), nel quale celebre è la scena in cui la zia monaca suggerisce i numeri da giocare.
la commedia è ambientata nella Firenze degli anni 50 del secolo scorso dove la famiglia Ciabattini, proprietaria di un’impresa di pompe funebri in città, è alle prese con il capofamiglia Arminio, vedovo, che ha la passione del gioco del lotto.  L’unico che comprende la mania di Arminio è Eugenio, suo figlio, tant’è che con la moglie Olga ha spesso delle discussioni a causa di questa passione del babbo.  La futura moglie di Arminio, la signora Argene (anch’essa vedova), non vede l’ora di entrare nella famiglia per diventare la padrona di casa Ciabattini.  In seguito a uno strano sogno, Arminio gioca un terno secco e nasconde la ricevuta in un posto sicuro. Quando il terno secco esce effettivamente sulla ruota di Firenze, tutti i parenti pregustano già la pioggia di soldi. Un malaugurato incidente, però, farà perdere la memoria al fortunato giocatore…

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